Rientrare al lavoro dopo la maternità non è mai un semplice “tornare indietro”. È piuttosto un nuovo inizio, un passaggio che porta con sé emozioni contrastanti: entusiasmo e timore, desiderio di ricominciare e paura di non farcela.
Molte donne mi raccontano di sentirsi cambiate, quasi “sdoppiate” tra due identità: quella di professionista e quella di madre. Due mondi che sembrano in conflitto, ma che in realtà possono arricchirsi a vicenda.
La verità è che la maternità modifica profondamente il nostro modo di stare al mondo. E anche sul lavoro questo cambiamento si vede, si sente. Non sempre è facile riconoscerlo come un valore, soprattutto quando intorno a noi percepiamo aspettative alte o giudizi velati.
👉 Per questo, prima ancora di aggiornare il CV o preparare un colloquio, può essere utile fermarsi e farsi delle domande che aiutino a ritrovare fiducia in sé stesse.
Ecco tre domande semplici ma potenti che possono guidarti in questo percorso.
Quali competenze ho rafforzato durante la maternità?
Spesso si pensa alla maternità come a una pausa professionale, ma chi l’ha vissuta sa bene che non è così.
Durante questo periodo si sviluppano e si consolidano competenze trasversali che nel mondo del lavoro hanno un valore enorme:
- capacità di gestione del tempo e delle priorità,
- resilienza di fronte agli imprevisti,
- empatia e ascolto attivo,
- creatività nel trovare soluzioni veloci,
- organizzazione e multitasking.
Queste abilità non vanno nascoste: sono risorse preziose da portare con sé nel proprio ruolo professionale.
Esercizio pratico: scrivi un elenco di tre competenze che senti di aver allenato maggiormente come mamma. Poi chiediti: in che modo posso raccontarle nel mio lavoro?
Quali sono i miei bisogni oggi?
La maternità cambia le priorità. Ciò che prima sembrava essenziale (fare carriera velocemente, lavorare fino a tardi, dire sì a ogni opportunità) può lasciare spazio ad altri bisogni: flessibilità, autonomia, senso di realizzazione, crescita equilibrata.
Essere consapevole di cosa ti serve davvero oggi ti permette non solo di scegliere con più lucidità, ma anche di comunicare meglio con il datore di lavoro o con un potenziale recruiter.
Esercizio pratico: individua la tua “top 3” dei bisogni professionali attuali. Possono riguardare gli orari, il carico di responsabilità, la possibilità di formazione continua o il tipo di ambiente che desideri. Scriverli nero su bianco li renderà più chiari e negoziabili.
Quali risorse posso attivare per sentirmi sostenuta?
La fiducia non si ricostruisce da sole. È importante creare una rete di supporto:
- colleghi o colleghe con cui confrontarti,
- reti di professioniste o gruppi di donne che vivono esperienze simili,
- percorsi di orientamento professionale,
- o uno spazio di supporto psicologico per rielaborare emozioni e timori.
Sentirsi sostenute fa la differenza: permette di affrontare il rientro con più serenità, riducendo la sensazione di essere sole in salita.
Esercizio pratico: individua almeno una persona di fiducia o un contesto (anche online) a cui rivolgerti nelle prime settimane di rientro. Sapere di avere un punto di appoggio può alleggerire molto.
In sintesi
Rientrare al lavoro dopo la maternità non è un ritorno al passato: è un’occasione per ridisegnare il proprio futuro professionale in modo più consapevole e autentico.
Rispondere a queste tre domande ti aiuta a:
- riconoscere i tuoi punti di forza,
- chiarire le tue priorità,
- costruire una rete di sostegno intorno a te.
✨ Ricorda: non stai ricominciando da zero, stai ricominciando da te.
Il primo passo è fermarsi a riflettere.
Il secondo è agire con gli strumenti giusti: CV aggiornato, LinkedIn efficace, preparazione ai colloqui.
👉 Se vuoi, possiamo farlo insieme: qui trovi i miei percorsi pensati proprio per le donne che, come te, stanno ricominciando.